Assistenza caldaie: a tutto c’è una soluzione!

assistenza caldaie Milano

L’assistenza caldaie è un servizio da non prendere alla leggera, da commissionare a personale qualificato. Con la formazione, l’esperienza e le attrezzature all’avanguardia. Un errore comune è quello di lasciarsi ingannare dalla prospettiva che il lavoro sia semplice, adatto al fai da te. In realtà le cose stanno in maniera diversa.

Molto diversa. Provvedervi è un compito che unicamente un professionista è in grado di svolgere. Questo è meglio saperlo in anticipo, onde evitare di rimanere delusi se i risultati ottenuti lasciano a desiderare. Invece di incaponirsi su qualcosa in cui non si è ferrati, è più saggio farsi da parte. Le operazioni in questione sono da delegare a gente del mestiere. A persone che siano assolutamente consapevoli del fatto loro e abbiano i mezzi adeguati al compito affidato.

Anche se è piuttosto scontato, intervenire in tempi rapidi è una discriminante fondamentale. A maggior ragione nel corso della stagione invernale, salvo che non abbiate in mente di morire di freddo!

Assistenza caldaie: i campanelli d’allarme

La mancata accensione è il disagio più frequentemente avvertito. Qual è la ragione che si cela dietro? Così, su due piedi, risulta piuttosto complicato prendere parola in merito. Prima occorrerebbe, infatti, analizzare il sistema. Da caso a caso le risposte cambiano. Provando a riassumere, durante il servizio di assistenza caldaie Milano è solito riscontrare criticità nei seguenti elementi:

  • scheda elettrica. Chi ha un minimo di conoscenza in materia, sa come rappresenti il cuore pulsante. È, infatti, la componente abilitata a gestire tutte le funzioni principali nei modelli di recente uscita. E se subisce danni? Son dolori. Difatti, l’intero meccanismo può arrestarsi. Nella migliore delle ipotesi, il disguido dipende da un fusibile bruciato. La peggiore? Beh, è facile immaginarsela…
  • blocco di sicurezza. L’assistenza caldaie può dipendere anche da anomalie rilevate da altri dispositivi. Se così fosse, ciascun impianto indica sul display il relativo codice di difformità; vale il suggerimento dato per i gas di scarico: invece che commettere azioni affrettate, è preferibile interpellare uno del mestiere. Egli avrà gli strumenti e le competenze adatte per ovviare al disagio;
  • gas di scarico. Con l’avanzare del tempo tendono a provocare usure e far scattare il blocco di sicurezza, anche senza nessun allarme. Inoltre, polveri, foglie, nidi intasano di sovente lo scarico. Le caldaie di ultima generazione sono dotate di sonda, affinché la temperatura sia sotto costante controllo. Comunque, in circostanze del genere, il sistema rimane bloccato finché un tecnico non si preoccupa di sostituire la sonda;
  • Ha la funzione di scaldare l’acqua, poi incanalata verso i sanitari o i termosifoni. La ruggine o il calcare finiscono talvolta per impedirne il regolare afflusso; 
  • Se manca l’elettricità per accendere la fiamma, o il bruciatore si intasa, il gas può smettere di bruciarsi.

Se perde l’acqua

La perdita d’acqua è una situazione assai poco piacevole. Sebbene si possa pure trattare di poche gocce, è essenziale far caso al disguido e non prenderlo sottogamba. D’altra parte, se qualcosa non va occorre trovare un rimedio e al più presto. D’altra parte è un segnale indicativo del fatto che qualcosa non quadra. In un primo momento, magari, il disagio è minimo; tuttavia a lungo andare la situazione rischia di aggravarsi notevolmente. Onde evitare di rimpiangere la tardiva risposta, conviene muoversi nei tempi più stretti possibili.

Il primo passo consiste nell’esaminare la pressione della caldaia. Qual è il valore corretto? 1,5 bar o, quantomeno, rientrare nel range tra 0,8 e 1,5 bar. L’analisi va compiuta in modo differente a seconda del modello di caldaia:

  • se vecchia c’è il manometro;
  • se moderna occhio al display.

Non è solo questione di pressione

A parte la pressione, ci sono tanti altri fattori meritevoli di considerazione. Fattori da cui può dipendere il malfunzionamento del termosifone. Una volta accertato il corretto settaggio dei parametri, laddove non esca comunque aria calda contano le seguenti voci:

  • bolle d’aria. Delle bolle d’aria fastidiose vengono talvolta a crearsi nello sfiato e, conseguentemente, il calorifero si spegne.
  • pressione bassa. Lo abbiamo già menzionato e lo ribadiamo. La pressione troppo bassa (o troppo alta) della caldaia causa talvolta grattacapi.
  • L’acqua fatica a girare bene in presenza di depositi.
  • Al sopraggiungere dell’autunno si suggerisce di sottoporre il termosifone alla manutenzione ordinaria. Ponendo il caso che ci sia sporcizia interna, allora tocca spurgare. Se non si possiedono competenze specifiche, anziché sfidare la sorte, conviene andare sul sicuro. Tradotto: chiamare un esperto.